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Barovier & Toso

Nel 1890 quella che era conosciuta come la fornace Salviati dott. Antonio cambiò il nome in Artisti Barovier, guidata da Benvenuto e Giuseppe Barovier, nipoti di Giovanni Barovier. Sotto il loro controllo, la società ripropose i temi classici del vetro del 19° secolo, così come le murrine, ispirate da temi floreali. Durante la prima guerra mondiale, la società venne temporaneamente spostata in Toscana, e nel 1919 il nome fu cambiato in Vetreria Artistica Barovier con alcuni altri partner che si aggiunsero nella squadra. Tra loro c'erano Ercole Barovier, Nicolò Barovier, figlio di Benvenuto Barovier e il figlio di Giuseppe Barovier, Napoleone.

Nel 1926 Nicolò ed Ercole assunsero la gestione e la direzione artistica della compagnia, producendo vasi in avventurina, murrine di grande prestigio, vasi multicolori, figure di personaggi, pezzi vetro soffiato e la serie Primavera che ebbe grande successo. Nel 1932, diventarono gli unici proprietari della società, e cominciarono a lavorare sul perfezionamento della colorazione a caldo senza fusione, tecnica utilizzata dalla seconda metà degli anni '30. Nel 1936 Ercole Barovier diventò partner della Ferro Toso e formò la Ferro Toso e Barovier, che poi è diventata la Barovier Toso & C. nel 1939. Fino al 1972 Ercole rimase il direttore artistico della compagnia, poi suo figlio Angelo, lo sostetuì. Dagli anni '80 in poi molti artisti collaborarono con la Barovier & Toso; Matteo Thun, Toni Zuccheri, Renato e Giusto Toso, sono alcuni esempi.

Ora la direzione della società è sotto le mani di Angelo affiancato dal figlio Jacopo e Giovani Toso. Fra le serie che ebbero più riscontro ricordiamo quella dei "Cordonati oro", dei "Morbidi", gli "Zebrati", del "Barbarico" e della "Tot Misia". 

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